Le frazioni

Raito è una frazione di Vietri sul Mare e dista 2 km dal capoluogo; grazie alla sua collocazione gode di un panorama magnifico su tutto il golfo di Salerno. “Raito salus infirmorum” cioè Raito beneficio per i malati. Questa è la scritta che accoglie i visitatori mentre si giunge verso il borgo che si caratterizza per la sua strada principale e le numerose “scalinatelle” che permettono di ammirare i vicoletti e gli scorci naturali ed antropici. La frazione è caratterizzata da una forte tradizione marinara.

Tra le principali attrazioni c’è Villa Guariglia, diventata famosa per i suoi Concerti d’Estate, per la Fiction Rai “Capri” dove prendeva il nome di “Villa Isabella”, e soprattutto perché accoglie un’antica cappella ed il Museo Provinciale della Ceramica. Qui sono custodite edicole votive, acquasantiere, maioliche ed opere del “Periodo tedesco” e oggetti di uso quotidiano. Tra i vicoletti si possono ammirare anche antiche cappelle, ma soprattutto la Chiesa “Santa Maria delle Grazie”. Costruita nel 1540 e molto elegante allo sguardo, custodisce importanti opere tra cui alcuni affreschi del Giordano e la statua della patrona portata in processione il 2 luglio o la domenica successiva ed il cui culto è molto sentito tra gli abitanti del posto.

Villa Guariglia era la fastosa residenza estiva di Raffaele Guariglia, ambasciatore d’Italia, dell’Ordine di Malta e Ministro degli Esteri del governo Badoglio. Grazie al lascito testamentario del 1970, fu annessa al patrimonio dell’Amministrazione Provinciale di Salerno. Nel 1981, nella Torretta Belvedere di Villa Guariglia, fu inaugurato il Museo della Ceramica Vietrese. Il percorso espositivo mostra i pezzi in ceramica più rappresentativi della produzione del territorio. Si parte dal XVII secolo con oggetti di carattere religioso e devozionale, come targhe votive ed acquasantiere domestiche, fino ad arrivare alla seconda metà del ‘900. Un vero e proprio viaggio tra le opere ceramiche più belle. La Villa fu anche residenza del Re Vittorio Emanuele III, nel lontano 1944, quando Salerno per sei mesi fu sede del primo governo italiano.

ORARI APERTURA MUSEO:
È aperto dal martedì alla domenica dalle 09:30 alle 15:30.

COME RAGGIUNGERE RAITO E IL MUSEO CON I MEZZI PUBBLICI:
Dalla fermata di Piazza Matteotti (statua della sirena) è possibile prendere l’autobus numero 1 (diretto a Raito) e l’autobus 68 (diretto ad Albori). Per il museo va bene anche il 69 che ferma al bivio per Dragonea a due passi dal museo (68 e 69 si possono prendere anche a Marina di Vietri, il 69 anche da Molina di Vietri). Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/

FESTA PATRONALE:
Festa della Madonna delle Grazie. 2 Luglio.

EVENTI E SAGRE:
Caratteristica sagra portata avanti dal “Gruppo Raito 80” durante la quale si degusta la “cicala”, una pizzetta fritta fatta con fiori di zucca.  “Festa della Volia”. Festa dell’Immacolata con l’accensione dei falò: la notte tra il 7 e l’8 dicembre.

Àlbori è la frazione più piccola di Vietri sul Mare e dista 3 km dal capoluogo. Fa parte de I Borghi più belli d’Italia. Incastonata in un angolo del monte Falerio, è caratterizzata da un agglomerato di case colorate affacciate sul mare e strette tra i pulieri, caratteristici vicoletti che si intersecano tra loro caratterizzati da volte e adornati da pannelli ceramici. Dai pulieri si arriva alla piazza da cui si erge la Chiesa di Santa Margherita, giovane martire di Antiochia.  Al suo interno si possono ammirare gli splendidi affreschi e gli stucchi in stile barocco napoletano che portano la firma di artisti come Belisario Corenzio e Solimena. Qui, a 300 metri d’altitudine, si respira l’aria dei tempi antichi. È sicuramente marinara l’origine del borgo, come testimonia l’attuale Marina di Àlbori. Probabilmente gli abitanti, terrorizzati dai continui attacchi dei pirati saraceni, decisero di rifugiarsi più in alto dove costruirono l’attuale borgo protetto dall’abbraccio del monte. Le case a volta dallo stile mediterraneo presentano dei colori molto intensi che servivano a farle riconoscere da lontano ai naviganti quando si allontanavano dal borgo o  quando vi ritornavano dopo lunghi periodi trascorsi in mare. Nel periodo invernale, quando la navigazione non era possibile, gli abitanti si dedicavano all’agricoltura coltivando quel poco di terreno ricavato con la realizzazione dei terrazzamenti con la tecnica dei muri a secco.

Alle spalle della chiesa è possibile percorrere una mulattiera che conduce alla frazione Dragonea e da cui si può godere dell’incantevole panorama di Vietri e del golfo di Salerno. Questa zona prende il nome di Turino dal latino medievale torus, luogo alto.

Gli amanti del trekking possono percorrere un sentiero che, partendo dal centro di Albori, arriva fin sulla vetta del Monte Falerio ai cui piedi si trova l’Oasi WWF Bosco Croce, ceduta nel 2000 dalla figlia di Benedetto Croce. Lungo il cammino ci si immerge nella tipica macchia mediterranea e si ammirano i tipici terrazzamenti della Costiera Amalfitana coltivati a limoneti e vitigni. Questo sentiero in passato, prima della carrabile borbonica (1853) oggi SS163, permetteva il collegamento tra Cetara e la Badia di Cava. Superata una calcara, ambiente circondato da muri a secco dove si cuocevano le pietre calcaree, si giunge alla Sorgente del Cesare, una delle numerose sorgenti della Valle di Albori che, confluendo nel torrente Manganara, sfocia nella piccola spiaggia di Marina d’Albori. La spiaggia è raggiungibile dall’Oasi oppure attraverso la “scala lunga” che parte dal retro della Chiesa di Raito e sbuca sulla SS163 dalla quale partono circa 200 panoramicissimi scalini che costeggiano terrazzamenti di limoni e la Torre di avvistamento, oggi esclusiva struttura ricettiva, che sovrasta la spiaggia. Lo stabilimento balneare di Marina d’Albori sorge sui resti di un’antica cartiera appartenente ai monaci benedettini di Cava dei Tirreni che sfruttavano l’acqua del torrente tuttora presente.

COME RAGGIUNGERE ALBORI CON I MEZZI PUBBLICI
Dalla fermata di Piazza Matteotti (statua della sirena) è possibile prendere l’autobus 68. In alternativa, l’autobus numero 1 che ferma a Raito e da lì proseguire a piedi per circa 1km. Il 68 si può prendere anche a Marina di Vietri. Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/

FESTA PATRONALE
Festa di Santa Margherita: 20 Luglio.

EVENTI E SAGRE
“Albori Estate” con spettacoli musicali.

Sagre: durante il periodo estivo, in date variabili, è possibile saggiare “le palle di ciuccio”, tipiche crocchette dolci preparate con zucchero e cannella.

Presepe Vivente: durante il periodo natalizio.

Benincasa è una frazione di Vietri sul Mare e dista 1,5 km dal capoluogo. Incastonata tra terrazzamenti alberati, si caratterizza per le scalinatelle, i vicoletti, le edicole votive e la devozione a San Francesco da Paola che, secondo la tradizione, avrebbe soggiornato presso queste colline. Gli abitanti di Benincasa hanno un curioso soprannome ricco di storia e di significato: i “Saracani”, derivante dalla principale attività economica a cui erano dediti i residenti di un tempo: la lavorazione e la conservazione delle salacche o sarache, pesci posti e pressati sotto sale.

Costruita nel 1610, la Chiesa Parrocchiale S. Maria delle Grazie e S. Francesco di Paola presenta una cupola maiolicata e un elegante portico il cui antistante sagrato è stato arricchito da sedili decorati con ceramiche locali. La chiesa custodisce e venera la “Salvietta”, reliquia su cui è impresso il volto di San Francesco di Paola che fece sosta a Salerno presso la famiglia Capograsso durante il suo pellegrinaggio verso il Sud Italia. Successivamente, in occasione della peste del 1656, i signori Capograsso si rifugiarono a Benincasa per sfuggire al morbo e, quale forma di omaggio, donarono la reliquia alla chiesa.

COME RAGGIUNGERE BENINCASA CON I MEZZI PUBBLICI
Dalla fermata di Piazza Matteotti (statua della sirena) è possibile prendere l’autobus numero 1 oppure l’autobus n.69 proveniente da Molina di Vietri dove effettua la fermata. Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/

FESTA PATRONALE

Festa della Madonna delle Grazie e San Francesco di Paola: ultima domenica di agosto.

EVENTI E SAGRE

Festa della saraca: ad agosto.

Festa dell’Immacolata con l’accensione dei falò: la notte tra il 7 e l’8 dicembre.

Dragonea è la frazione più alta e più popolata di Vietri sul Mare e dista 2,5 km dal capoluogo. I principali nuclei urbani che la compongono sono le contrade di Padovani, Iaconti, Raccio, Vallone, Tresara e San Vincenzo. La Chiesa Parrocchiale di S. Pietro e Paolo Apostoli , che si erge in posizione eminente rispetto all’abitato, subì ingenti danni in occasione della seconda guerra mondiale durante la quale Dragonea fu teatro di un aspro scontro tra i soldati tedeschi e gli alleati anglo-americani. Alla medievale chiesa di S. Maria in località “Maiano”, denominata poi di S. Maria dei Martiri, fu affiancata una confraternita ed un convento abitato dai domenicani: il Convento di S. Vincenzo che fu poi abbandonato all’inizio dell’Ottocento per le leggi di soppressione. Nel convento e nel terreno circostante nella seconda metà dell’Ottocento vi operò una scuola agraria diretta dal monaco benedettino Gaetano Foresio, esperto e collezionista numismatico. Il complesso, meglio noto quale santuario di S. Vincenzo Ferreri, è stato restaurato dopo il terremoto del 1980. L’oratorio della Congrega del Rosario presenta un significativo pavimento di ceramica vietrese della prima metà dell’Ottocento. Dragonea è il luogo ideale per gli amanti dell’escursionismo in quanto dalla parte alta, circondata da verdeggianti boschi, partono numerosi percorsi naturalistici che conducono alla frazione di Albori, all’Abbazia millenaria di Cava de’ Tirreni e al santuario di Maria Santissima Avvocata di Maiori.

Una particolarità è data dal nome dei suoi abitanti chiamati “Dragonesi” o “Truccanari”. L’origine del termine Truccanari deriva da una vicenda del XIX secolo: si narra che alcuni dragonesi in processione verso la Badia di Cava si fossero muniti di ceri che nascondevano un’”anima” in legno, onde arrivare preparati ad eventuali scontri fisici con i cavesi. Successivamente agli scontri che avvennero fu coniato il termine Truccanari, derivante da una sorta di crasi fra le parole troccano (pezzo di legno o bastone in napoletano) e trucco (riferito allo stratagemma di nascondere il corpo contundente in un cero da processione).

COME RAGGIUNGERE DRAGONEA CON I MEZZI PUBBLICI
Dalla fermata di Piazza Matteotti (statua della sirena) è possibile prendere l’autobus numero 1 oppure l’autobus n.69 proveniente da Molina di Vietri dove effettua la fermata.

Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/

FESTA PATRONALE
Festa di SS. Pietro e Paolo: 29 Giugno.

FESTE RIONALI
Iaconti – Festa di Maria SS. di Costantinopoli: Agosto.

San Vincenzo – Festa di San Vincenzo Ferreri e della Madonna del S. Rosario: Ottobre.

EVENTI E SAGRE
Durante il periodo estivo in date variabili: Festa del Limone, Sagra della trippa e dei sapori di collina, Sagra dei funghi porcini.

Molina è una frazione di Vietri sul Mare e dista 1 km dal capoluogo. È così chiamata perché un tempo erano attivi molti mulini ad acqua per la macina del grano lungo il fiume Bonea. Le acque del fiume sono state da sempre utilizzate nelle “ramere”, “cartere”, “calcare”, per trattare sete e panni di lana oltre che per la ceramica rendendola il “casale” operoso di tutto il comune.

Nel casale delle Moline . . . vi son palazzi bellissimi, e dilitiosi giardini con copia di acque fresche, vi è un luogo detto le grotti di sommo diletto e recreatione, dalle quale grotti stilla continuamente abundantissima copia di fresche acque con gran diletto e ricreatione, e nel tempo del estate allo spesso vi vanno adiporto non solo li cittadini, ma molti gentiluomini di Salerno (Anonimo del Seicento).

Il paese ha subito gravi danni durante l’alluvione nel 1954 per cui la gran parte dei fabbricati tutt’ora visibili sono stati in seguito ricostruiti. La nuova chiesa parrocchiale della Madonna della Neve, che sostituì l’antica danneggiata dalla stessa alluvione, è affiancata al cinquecentesco ponte della vecchia “strada regia”. Nel centro storico, per il quale passava la medievale “via Nucerina”, persiste il toponimo ed una ex-cappella di S. Leone, in ricordo della chiesa con conventino dell’XI secolo.

La suggestiva chiesetta della Madonna dell’Arenella, conosciuta anche come Cappella della Madonna della Pace o dell’Arce e non più accessibile dall’alluvione del ’54, conserva decorazioni barocche ed una pregevole immagine della Vergine Maria su una parete di cui una copia in ceramica è visibile nella cappellina a livello stradale poco più in alto. La chiesetta è posta tra i resti del ponte medievale detto “ponte del diavolo” in quanto, secondo una leggenda, fu costruito in una sola notte dal diavolo. In realtà, fu finanziato dai concessionari privati vietresi per sostenere l’acquedotto che alimentava Vietri.

Questo paragrafo su Molina è dedicato a Lina, maestra di professione e di vita che tanto si è impegnata per questa associazione e che ci ha precocemente lasciati.

COME RAGGIUNGERE MOLINA CON I MEZZI PUBBLICI
L’autobus n.69 , che raggiunge il centro di Molina, ferma alla fermata “Salesiani” e poi a quella sulla strada statale in corrispondenza delle scale che portano a Piazza Matteotti.

In alternativa, dalla fermata “Solimene” e poi a quella sulla strada statale in corrispondenza delle scale che portano a Piazza Matteotti, autobus n. 4 e autobus n. 9 con discesa alla fermata sulla statale da cui si prosegue a piedi su Via D’Amico (attenzione all’attraversamento) per circa 450 metri.

Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/content/fsbusitalia/it/campania/orari-e-linee.html

FESTA PATRONALE
Festa della Madonna della Neve: 5 agosto.

EVENTI E SAGRE
Durante il periodo estivo in date variabili: Festa del melone, Sagra della caponata.

Marina è la zona marittima di Vietri, meta prediletta dai turisti che amano la villeggiatura al mare. Dopotutto, fu scelta per questo motivo già da nobili romani che hanno lasciato il segno del loro passaggio nelle piccole terme che sono state rinvenute nella zona chiamata “Bagnara”. Oltre alla vocazione balneare, Marina ha assunto un ruolo importante a servizio del vicinissimo Porto di Fuenti utilizzato dall’Abbazia di Cava de’ Tirreni (La Badia) e dagli Amalfitani per gli scambi commerciali. Nacque quindi l’esigenza di costruire imbarcazioni. I numerosi “mastri d’ascia” presenti sul territorio vietrese diedero vita ad una importante attività cantieristica che è gradualmente scomparsa in seguito a una serie di eventi catastrofici quali la seconda guerra mondiale, l’alluvione del 1954 e infine il terremoto del 1980.

MOLO DI MARINA DI VIETRI

Dal molo,  situato alla destra del fiume Bonea, è possibile imbarcarsi per esplorare altre gemme della Costiera Amalfitana come Amalfi e Positano godendo di una vista mozzafiato. Il pannello di ceramica che decora il pavimento di accesso al molo e le panchine poste lungo il pontile sono opera del maestro Franco Raimondi in collaborazione con il maestro Pietro Amos. Ogni panchina è dedicata a un comune costiero del quale si raffigurano paesaggi, simboli ed elementi caratterizzanti.

I DUE FRATELLI

I due scogli che fanno da vedette alla spiaggia vietrese, i “Due Fratelli”, rappresentano da sempre il simbolo della cittadina tanto che diverse sono leggende che si narrano sulla loro comparsa in queste acque. Una di esse narra di due giovani pastori che, spintisi con il loro gregge fin sulla spiaggia di Vietri, rimasero incantati dalla bellezza di una misteriosa fanciulla che dormiva in mezzo al mare. Allo scatenarsi improvviso di una tempesta, i due giovani si lanciarono in acqua nel tentativo di trarla in salvo ma annegarono tra le onde. La fanciulla si salvò perché altri non era se non la figlia di Poseidone, dio del mare, che, ammirando il coraggio e la generosità del gesto dei due giovani, decise di trasformarne i resti in due grandi rocce note oggi come “I Due Fratelli”.

TORRI DIFENSIVE

Sin dal IX secolo, i paesi della Costiera Amalfitana erano prese d’assalto da pirati saraceni e corsari che saccheggiavano la popolazione seminando terrore. Si cominciarono dunque a costruire delle torri di avvistamento inizialmente in forma cilindrica per poi passare ad una forma quadrata con scopi anche difensivi. A Vietri sul Mare se ne contano quattro: Torre Crestarella, Torre Vito Bianchi, Torre di Marina d’Albori, Torre di Bassano a Cala di Fuenti.

Torre Crestarella

Detta anche “Torre del Chiatamone”, la torre fu edificata nel 1569 su un promontorio roccioso che domina la baia di Marina di Vietri. Nel 1866, con un decreto di Re Vittorio Emanuele II considerò tale torre non più opera fortificata e quindi da allora è una residenza privata che mette a disposizione il suo meraviglioso parco per eventi e feste private. La spiaggia è uno stabilimento balneare attivo d’estate.

Torre Vito Bianchi

Anch’essa di epoca vicereale, è detta anche “Torre Ruana” (dogana in dialetto) in quanto sorgeva in prossimità del mare e ospitava gli uffici che controllavano il commercio marittimo che si svolgeva a Marina. A seguito dell’alluvione del 1954, i cui sedimenti fecero ritirare il mare di alcune decine di metri, la Torre oggi si erge al centro di Marina nella Piazza Don Attilio Della Porta. Ai suoi piedi, su quel che rimase di uno scoglio, è stato costruito un originale presepe denominato dal giornalista vietrese Domenico della Monica “La Betlemme sullo scoglio di Vietri”, ideato circa mezzo secolo fa da un barbiere vietrese conosciuto come “Totonno”. Ogni anno i volontari, in collaborazione con la Pro Loco, lo manutengono e lo fanno risplendere in occasione del Natale.

TERME ROMANE

Nel 1991 furono riportati alla luce alcuni ambienti termali di epoca romana risalenti probabilmente al I secolo A.C e appartenenti probabilmente a una villa romana o ad un impianto pubblico. Le strutture si trovano in località Bagnara di Marina di Vietri, il cui toponimo già di per sé conserva il riferimento ai bagni termali; su di esse nel 1700 fu realizzata una “faenzera”, una tipica fabbrica per la produzione di “riggiole” ed oggetti in maiolica. I vani termali sono situati in Via G. Pellegrino n. 142 all’interno del Ristorante Pizzeria Antica Bagnara.

“CASETTE COLORATE”

L’angolo più instagrammato di Vietri si trova a Marina in Via G. Pellegrino n.14, svoltando a sinistra dopo la chiesa di Sant’Antonio. L’idea di dipingere un palazzo marinese con i colori rosa e azzurro ed arricchirlo con innumerevoli dettagli, soprattutto in ceramica, è del maresciallo Franco Di Mauro detto “Francuccio”. Ultimamente è stato apposto un pannello di ceramica che lo ritrae nell’atto di dipingere quelle che sono ora conosciute come “casette colorate”.

Chiesa e Convento di S. Antonio

La chiesa di S. Antonio con l’annesso ex convento dei frati minori francescani sono stati realizzati nel 1608. Due secoli dopo, agli inizi del 1800, il convento fu soppresso e fu destinato ad orfanotrofio femminile. La Provincia di Salerno, proprietaria della stabile, dal 1960 vi ha ora collocato propri uffici e vi ospita l’Istituto Internazionale di Studi Fisici e la SDOA (agenzia di formazione di management aziendale). Parte dello stabile ospita tutt’oggi la stazione Carabinieri, l’Istituto Turistico e alcune realtà associative quali UNCEM e Movi.

Chiesa di S. Maria di Porto Salvo (o S. Francesco)

La chiesa di S. Maria Porto Salvo è detta anche di San Francesco per la radicata devozione che i marinesi nutrono nei confronti di San Francesco di Paola che passò di qui durante il suo viaggio dalla Calabria alla Francia nel 1493. La chiesa, che conserva un antico organo, domina il borgo ed è affiancata dall’oratorio della congrega dell’Immacolata che conserva un pavimento di ceramica ottocentesco.

Madonna dell’Arco

Con Via Madonna dell’Arco ha inizio la panoramicissima rampa, antica mulattiera, che conduce a Raito. La cappella della Madonna dell’Arco, in cui si venera un’immagine della Vergine col Bambino del ‘600, rientra nella parrocchia di Raito poiché fu realizzata dai marinai raitesi in tempi in cui l’area era priva di abitazioni. Il pavimento del 1875 fu realizzato dalla fabbrica Serio.

COME RAGGIUNGERE MARINA CON I MEZZI PUBBLICI
Dalla fermata di Piazza Matteotti (statua della sirena) è possibile prendere:

  • l’autobus 68 che parte da Albori/Raito
  • l’autobus n.69 che parte da Dragonea/Benincasa/Raito/Molina
  • Il n.63 che, da Giugno a Settembre, parte dal centro ogni mezz’ora.

Si consiglia di controllare gli aggiornamenti degli orari: https://www.fsbusitalia.it/

FESTA PATRONALE
Festa di Sant’Antonio da Padova: Agosto.

EVENTI E SAGRE
Festa del libro: Maggio.

Durante il periodo estivo sono molti gli spettacoli che si tengono a Marina di Vietri.

Festa dell’immacolata con l’accensione dei falò: la notte tra il 7 e l’8 Dicembre.